Appuntamento consueto con Fabrizio che introduce il prossimo campionato di Eccellenza del Vado, scrivendo un pò la storia di ciò che è successo nel passato per i Rossoblu e quello che ha contraddistinto la categoria quest’anno.

Buona lettura.

Nella prossima stagione, grazie al successo appena ottenuto nel campionato di Promozione, il Vado sarà impegnato nel suo undicesimo torneo di Eccellenza, il più importante a livello regionale. Tra i campionati dilettantistici, l’Eccellenza è anche quello di istituzione più recente, avendo preso il via a partite dalla stagione sportiva 1991/1992, con il compito di fare da “cuscinetto” tra il campionato semiprofessionistico di Interregionale, l’attuale Serie D, e quello di Promozione. In Liguria, l’Eccellenza ha assunto i caratteri di campionato a girone unico, mentre altre regioni più popolose possono annoverarne più di un uno, come ad esempio la Lombardia che può vantarne ben tre. Nella nostra regione si decise che nel nuovo torneo avrebbero gareggiato sedici squadre, pescandone almeno sei da ognuno dei due gironi di Promozione (stagione 1990/1991), nell’attesa di vedere quante società liguri eventualmente sarebbero retrocesse dal campionato di Interregionale e stabilendo, inoltre, che dalla Promozione ligure solo una squadra avrebbe avuto accesso all’Interregionale 1991/1992, tramite uno spareggio tra le vincitrici dei due gironi. Alla fine, i verdetti furono i seguenti: in Interregionale salì la Cairese dopo aver battuto nello spareggio la Lavagnese per 3-0, le formazioni liguri che scesero dall’Interregionale risultarono due: Ventimiglia e Pegliese, facendo sì che dai due gironi di Promozione fossero promosse nel nuovo campionato di Eccellenza addirittura quattordici squadre. Nel girone A, le compagini interessate furono Sestrese, Sanremese, Carcarese, Argentina, Vado (rossoblu sesti con trentatre punti) e Sanremo ’80; nel girone B, invece, si trattò di Lavagnese, Pontedecimo, Baiardo, Monterosso, Vezzano, Sestri Levante ed Entella. Inoltre, per l’ultimo posto a disposizione, le ottave in classifica dei due gironi dovettero spareggiare: con gli spezzini dell’Ortovono che finirono per superare, per una rete a zero, il Busalla. La società genovese, però, in virtù della successiva fusione tra Sanremese e Sanremo ’80, ottenne ugualmente il lasciapassare per la categoria superiore.
Il primo campionato di Eccellenza della storia, quello 1991/1992, quindi, vide anche la partecipazione del Vado. I rossoblu, dopo aver confermato in panchina il tecnico Fulvio Piovano, che nel corso del torneo precedente aveva sostituito l’esonerato Campidonico, provenendo direttamente dalla Juniores del Vado, si prepararono a quella nuova avventura mantenendo in rosa sia alcuni dei giocatori più navigati, come Belvedere, Sughi e Roffi, sia diversi elementi cresciuti nel proprio settore giovanile, tra cui Moiso, Lucchetta, Dagnino, Ceppi e Bargellini. In più, si assicurarono le prestazioni del difensore mancino Guarisco (ex Alassio), della punta Buttiglieri (ex Pinerolo) e dei centrocampisti Ghiso, Ochrimowicz e Parodi, prelevati rispettivamente da Carcarese, Busalla e Pegliese. In campionato, dopo un avvio in tono minore (tre punti in quattro gare), i vadesi, mettendo in mostra un ottimo gioco, migliorarono di partita in partita, finendo così per ottenere un lusinghiero terzo posto, a trentanove punti, alle spalle di Sanremese e Sestrese, con il bomber Belvedere che chiuse il torneo a quota diciotto gol. Nella stagione successiva (1992/1993), il Vado, dopo aver confermato mister Piovano assieme alla quasi totalità dell’organico, con i soli innesti del centrocampista Buttu dall’Albenga e dell’esterno sinistro Lucisano dal Legino, iniziò l’annata come una delle favorite per la vittoria finale, al pari della Sestrese, ma a centrare il primato in classifica fu, a sorpresa, la neopromossa Migliarinese. Gli spezzini, infatti, ressero per tutto il torneo il confronto con i rossoblu e i verdestellati, cogliendo la promozione nell’ultimo turno di campionato proprio nello scontro diretto con i vadesi, al “Picco” di La Spezia, quando, forti del vantaggio di un punto in più in classifica, rispetto a quelli accumulati fino a quel momento dai ragazzi di Piovano, s’imposero per 3-1, nonostante il provvisorio pareggio siglato dal vadese Guarisco. Per la società vadese, alla fine seconda con quarantadue punti, l’unica soddisfazione fu la vittoria della classifica dei cannonieri da parte del proprio bomber Belvedere con ventuno reti. Dopo due promozioni sfiorate, la terza stagione in Eccellenza (1993/1994), invece, si rivelò parecchio sofferta. Durante l’estate, la società inserì in organico l’esperto terzino sinistro Tufano, proveniente dal Cuneo, e alcuni giovani come la punta Carpi (ex Sampierdarenese) e gli ex genoani Torelli e Honich, a fronte delle partenze di Ceppi, Buttu e Dagnino. La squadra, sempre agli ordini di Fulvio Piovano, pur sembrando sufficientemente attrezzata per portare avanti un buon campionato, invece, partì rimediando ben tre sconfitte nelle prime cinque gare, riuscendo a raggiungere la salvezza solo attraverso un durissimo spareggio contro la formazione spezzina della Folbas. Vadesi e spezzini, infatti, terminarono la stagione a braccetto, con ventisei punti, dovendo così spareggiare sul neutro di Rapallo, dove i rossoblu vinsero per 2-1 solo dopo i tempi supplementari, con Lucisano che realizzò il gol della salvezza a pochi istanti dal centoventesimo minuto. Dopo tanta sofferenza, pur ribadendo fiducia a mister Piovano, la dirigenza vadese decise di apportare diverse novità in squadra per affrontate la stagione successiva (1994/1995), l’ultima che tra i dilettanti si disputò assegnando due ad ogni vittoria. Così, lasciarono il Vado giocatori come Guarisco, Belvedere e Sughi, per essere sostituiti da Ceppi, rientrato dopo il prestito al Finale, dal centrocampista Scalzi (ex Rapallo) e dal bomber Saltarelli prelevato dall’Entella. Purtroppo, un serio infortunio di cui fu vittima Saltarelli durante un incontro estivo con il Genoa, condizionò fortemente in negativo il campionato che, nonostante l’arrivo in panchina di Saverio Pansera a poche giornate dal termine del torneo, al posto del dimissionario Piovano, si concluse con il penultimo posto, a ventidue punti, e la retrocessione. Per fortuna, la permanenza in Promozione durò solo una stagione, e così, dopo aver vinto per 1-0 (gol di Saltarelli sul neutro di Loano) lo spareggio con il Finale, che concluse il campionato al primo posto come i rossoblu con cinquantanove punti, il Vado poté in poco tempo riabbracciare il torneo di Eccellenza. Il campionato 1996/1997, nuovamente con mister Pansera al timone della squadra, fu preparato ingaggiando gli attaccanti Prestia (ex Sanremese), tuttora al terzo posto nella classifica dei goleador vadesi di tutti i tempi, e Amatruda (ex Loanesi) al posto dei partenti Saltarelli e Frasca. Poi, fu puntellato il centrocampo con l’esperto Rolando, prelevato dalla Cairese, e la difesa con il rientro di Dagnino dall’Albenga, l’arrivo di Angeleri (ex Rivarolese) e quello dell’ex genoano Battaglini, mentre tra i pali ci fu, dopo le due sole gare disputate all’inizio della stagione precedente, il ritorno di Cancellara, che rimase in rossoblu fino al 2004. Con queste novità, il neopromosso Vado finì per essere l’autentica rivelazione del torneo, chiudendo la stagione, con cinquantuno punti, alle spalle della sola Entella. Il secondo posto, in più, grazie ad una modifica apportata al regolamento pochi anni prima, consentì ai vadesi di giocarsi il salto di categoria tramite i play-off tra le seconde di Eccellenza a livello nazionale. I rossoblu nella gara di semifinale eliminarono i lombardi della Caratese, impattando per 0-0 al Chittolina e per 2-2 in trasferta (gol vadesi di Amatruda e Mugliarisi), per poi, purtroppo, essere sconfitti in finale dalla Valenzana, che riuscì ad imporsi al Chittolina per 2-0 e in Piemonte per una rete a zero. Viceversa, L’annata successiva (1997/1998), pur con il rientro del mediano Della Latta dall’Acqui e, sempre a centrocampo, l’arrivo dal Crotone di Bonadies, oltre all’inserimento di alcuni giovani di valore prelevati dal Savona come i difensori D’Asaro e Donato, si rivelò meno positiva del previsto. Il Vado, infatti, si piazzò all’ottavo posto della graduatoria con trentotto punti, dovendo pure sostituire in panchina, intorno alla metà del girone di ritorno, il dimissionario Pansera con Giancarlo Tonoli (già trainer vedese nella stagione 1975/1976), dopo una brutta sconfitta subita in quel di Busalla. Il campionato 1998/1999, invece, partì con importanti novità: la scelta di assegnare la panchina a mister Vincenzo Eretta (in rossoblu dal 1989 al 1991 come calciatore), gli innesti in difesa dell’esperto Spaggiari dalla Rivarolese e di Grossi dalla Loanesi e a centrocampo di Ranieri (ex Albenga), di Procopio dalla Cairese, di Scalzi (rientrato dall’Asti) e del giovane esterno Santanelli dal Genoa, mentre a lasciare la maglia rossoblu furono Bonomo, Della Latta, Bonadies e Dagnino. In campionato, i vadesi disputarono un girone di andata ben al di sotto delle aspettative, con soli tredici punti racimolati, ma in virtù di un buon girone di ritorno ottennero la salvezza con una giornata di anticipo rispetto alla fine della stagione, grazie a un successo conquistato a Cairo Montenotte con un gol di Schipani, e l’ottavo posto in classifica con trentasette punti. Inoltre, in quest’ultima annata, ritornò, dopo undici anni di assenza, il sentito derby con i biancoblu del Savona, scesi nel frattempo dalla Serie D, con entrambi i match che finirono in parità: 0-0 al Chittolina e 1-1 al Bacigalupo (gol vadese firmato da Prestia). Nel preparare il torneo successivo (1999/2000), in sede di calciomercato ci furono un buon numero di novità in entrata: Pennone dall’Acqui (già nel Vado otto anni prima) e il fantasista Cattardico dall’Albenga per il reparto avanzato, il ritorno di Bonadies dalla Sampierdarenese in mezzo al campo, Cremonesi dal Pontedecimo, Palermo (ex Entella) e l’ex albenganese Bacinelli per il settore difensivo. Il Vado, partito a fari spenti, giunse, attraverso una serie di prestazioni sempre più convincenti, a sfiorare il vertice della classifica, per poi chiudere, con cinquantasei punti, dietro il solo Savona, che i ragazzi di mister Eretta bloccarono, di nuovo, in entrambe le gare sul risultato di parità: 1-1 a Vado e 0-0 a Savona. La seconda posizione in classifica, di conseguenza, aprì ai rossoblu le porte dei play-off nazionali, come accadde già tre anni prima. Anche questa volta, però, la compagine vadese dovette arrendersi in finale poiché, dopo aver superato in semifinale la Guanzatese (rossoblu sconfitti per 2-1 in Lombardia e vittoriosi al Chittolina per 4-1 dopo i tempi supplementari), nella sfida decisiva con il Bra impattò in casa per 0-0 (con la squadra di Eretta ridotta in nove uomini per le espulsioni di Prestia e Schipani) e, sette giorni dopo, rimediò una sconfitta per 1-0 in Piemonte. L’approdo in Serie D, comunque, fu solo rimandato di un anno, nella stagione 2000/2001. La dirigenza vadese raggiunse l’atteso risultato inserendo in una rosa in gran parte confermata alcuni innesti mirati: l’esperto attaccante Alfano dall’Ospedaletti, i centrocampisti Minasso (ex Albenga) e Damonte (ex Bolzanetese) e il difensore Noris dal Pontedecimo. La squadra del confermato mister Eretta, senza particolari difficoltà, rimase sempre nei primi posti della classifica, per poi piazzare il deciso allungo con il sopraggiungere della primavera, riuscendo così a conquistare la matematica promozione in Serie D con due giornate di anticipo, vincendo per 1-0 (rete di Davide Cremonesi) sul campo degli spezzini del Fo.Ce. Vara, la formazione rivale più tenace. I rossoblu finirono la stagione con sessantaquattro punti, tredici in più del Fo.Ce. Vara secondo classificato, e festeggiando il successo di Prestia, con diciannove gol all’attivo, nella classifica dei cannonieri. Così, iniziò per il Vado un periodo di permanenza in Serie D lungo ben sette anni, in cui per i tifosi rossoblu ci furono soddisfazioni importanti (un quarto e un sesto posto), ma anche un momento di grande amarezza, quando morì il Presidente Giovanni Ciarlo, il primo marzo 2007, dopo trentuno anni passati al vertice della società vadese. Sfortunatamente, nel 2008, al termine del primo campionato senza l’Ingegner Ciarlo alla guida del Vado, i rossoblu dovettero salutare la Serie D, e tornare a confrontarsi con il torneo di Eccellenza. Il campionato 2008/2009, purtroppo, fu, di fatto, la continuazione di quello precedente, con il Vado, sempre alle prese con problemi societari, nuovamente costretto, nonostante un’iniziale vittoria per 1-0 a Pontedecimo, a cercare di acciuffare una salvezza che non arrivò nemmeno in quella occasione. A salvare la squadra rossoblu non bastarono né il succedersi di tre tecnici alla sua guida (Andrian, Picco e, infine, Canepa) né l’arrivo in società, a stagione in corso, di nuovi dirigenti, accompagnato da alcune operazioni di mercato come, per esempio, il tesseramento del centrocampista De Vecchi e quello dei difensori Bianchi (ex Sestrese) e Macellari. Infatti, pur disputando una seconda parte di campionato superiore alla prima, per i vadesi non fu possibile, con i ventisei punti conquistati, evitare lo spareggio con il Busalla, che sul neutro di Cogoleto s’impose con un gol realizzato da Pigliacelli poco dopo la mezz’ora del primo tempo, condannando il Vado alla seconda retrocessione consecutiva. Fortunatamente, però, con una stagione da record, mister Podestà e i suoi ragazzi hanno riportato immediatamente i colori rossoblu nel massimo campionato regionale, creando i presupposti per un’altra annata positiva.

Fabrizio Cerrato

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