È solo dal 1977 che la Festa della Donna è riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite. Ma la sua storia risale a molti anni fa, nella metà 800, quando nelle fabbriche lavoravano anche molte donne sottopagate e sfruttate.
Fu l’8 marzo del 1857 che, per la prima volta, alcune operaie di New York protestarono per migliorare le loro condizioni di lavoro. Venne indetto uno sciopero contro le paghe misere e le pessime condizioni in cui erano costrette a lavorare. Il risultato di questa prima manifestazione, fu un attacco da parte della polizia.
Due anni dopo, sempre in marzo, le stesse operaie si riunirono in sindacato per tentare di migliorare le loro condizioni lavorative.
Nel 1911, in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera, si pensò di dedicare una giornata alle donne, con l’intento di ottenere il diritto la voto e la fine della discriminazione sessuale sul lavoro. Lo stesso anno, il 25 marzo a New York 140 lavoratrici della ‘Triangle Shirtwaist Company’ – molte di esse italiane ed ebree – morirono in un incendio a causa della mancanza di sicurezza sul lavoro.
Una folla di 100.000 persone partecipò ai funerali.
Solo nel dicembre 1977 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione proclamando l’8 marzo come Festa Internazionale della donna.
Anche se, grazie alle conquiste fatte nell’ultimo secolo, è ancora più impressionante pensare alle condizioni di vita delle donne in alcuni paesi del mondo… ma questa, purtroppo, è un’altra storia.

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